Il Mio Corpo

 
 

Regia: Michele Pennetta

Paese: Svizzera - Italia Durata: 82’ Anno: 2020

Soggetto: Michele Pennetta, Arthur Brugger, Pietro Passarini

Prodotto da Joëlle BertossaFlavia Zanon, Giovanni PompiliSilvana Bezzola Rigolini

Fotografia: Paolo Ferrari

Suono: Edgar Iacolenna
Montaggio: Orsola Valenti e Daminan Plandolit

Sound design & mix: Riccardo Studer 

Color correction: Andrea Maguolo

Una produzione Close Up Films e Kino produzioni con RAI Cinema e RSI Radiotelevisione svizzera

Col sostegno de l'UFCCinéforom, Loterie Romande e Suissimage

Distribuzione: Antani distribuzione in collaborazione con con Kio Film

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Sinossi

Oscar - poco più che bambino - recupera la ferraglia per suo padre che si occupa di rivenderla. Passa la sua vita tra le discariche abusive dove i rottami sedimentano.

Agli antipodi, ma giusto accanto, c’è Stanley. Fa le pulizie nella chiesa del villaggio in cambio d’ospitalità e un po’ di cibo. Coglie la frutta nei campi e accompagna il bestiame al pascolo, solo per tenere occupato il suo corpo venuto da lontano.

Tra Oscar, il piccolo siciliano, e Staney, il nigeriano, nessuna similitudine apparente, salvo il sentimento di essere stati buttati in pasto al mondo, di subire lo stesso rifiuto, la stessa ondata soffocante di scelte fatte dagli altri.


Note di regia Michele Pennetta

IL MIO CORPO è la terza e ultima parte di una trilogia dedicata ai contesti di illegalità della Sicilia di oggi. Il film si sviluppa attraverso i molteplici punti di vista dei protagonisti e rappresenta un tentativo di svelamento dello stato di abbandono in cui versa una regione intera, devastata dall'inquinamento, conseguenza diretta dell’assoluta mancanza di controllo da parte delle istituzioni italiane ed europee.

Le vicende e i personaggi presentati nel film sono intenzionalmente resi in maniera impressionista. Non è né un reportage né un documentario classico, pertanto non si propone di offrire una panoramica esaustiva di una situazione che è estremamente più complessa di quanto si possa sospettare. È un’immersione nella vita di alcune persone che, reagendo all'abbandono dello Stato e delle istituzioni, hanno escogitato metodi di sopravvivenza che si collocano fuori dal sistema e seguono regole che si sono creati da soli.

Con il mio sguardo, mi rifiuto di giudicare vittime e carnefici. Cerco di mettere in risalto le complessità della situazione in modo che sorgano spontanee le domande in merito alle responsabilità delle istituzioni e degli individui riguardanti le loro scelte di vita nella quotidianità”.


Festival e riconoscimenti

  • Visions du Réel 2020 – Compétition Internationale Longs Métrages

  • ACID Cannes 2020

  • Make Dox 2020 - Newcomers

  • Annecy Cinema Italien 2020

  • Encounters Documentary Film Festival 2020

  • Premio Raffaella Fioretta ad Alice nella Città – Festa del Cinema di Roma 2020

  • Cinemed – Festival Cinema Mediterranéen Montpellier 2020: Avant-Premières

  • Film Fest Gent 2020: New Voices

  • Busan International Film Festival 2020: Documentary Showcase

  • IDFA – Documentary Film Festival Amsterdam 2020: Best of Fest

  • DocPoint - Helsinki Documentary Film Festival 2021

  • SIMA Social Impact Media Awards 2021 - Best Cinematography + Stylistic Achievement

Un meraviglioso documentario che brucia senza far rumore
— Variety
Una parabola esistenziale e cinematografica di vibrante durezza
— Rolling Stone
Un’immersione nella poesia del reale
— Le Monde
Il sapore di un’umanità reale sotto il sole cocente della Sicilia
— The Guardian